Nel quantificare l’entità dell’assegno di mantenimento da corrispondere alla prole, il giudice deve valutare sia il tenore di vita goduto dal figlio sia la situazione reddituale di entrambi i genitori; in quest’ultimo caso, laddove necessario, anche attraverso indagini tributarie.
LA VICENDA
Lo ha precisato la Corte di Cassazione, sesta sezione civile, nell’ordinanza n. 4811/2018 (qui sotto allegata) nell’accogliere l’istanza di un padre a carico del quale la Corte d’Appello aveva posto il versamento di un assegno di mantenimento di 400 euro nei confronti del figlio, oltre al 50% delle spese straordinarie.
(Avv. Thomas Coppola)